Chi siamo

Sezioni

La prima sezione Anei di Brescia, intitolata  al Cappellano militare bresciano Padre O. Marcolini, fu fondata nel 1968 dal signor Lino Calestani Presidente fino al 1981, sostituito dal dott. Mario Milani fino al 1983 e dal 1983 alla sua scomparsa avvenuta in Brescia il 2 febbraio 2001, da Lino Monchieri, sostituito dal Cav. Carlo Rocca scomparso nel 2016, attualmente è presidente pro tempore Massimo Alberti.
Notizie storiche su questa sezione si possono trovare presso la Biblioteca, Archivio e Fondazione “Luigi Micheletti”, situata a Brescia in via Fratelli Cairoli n°9.

Il fondo  Documentaristico e Memorialistico ANEI – GIUNTELLA comprende oltre che il materiale archivistico di Vittorio Emanuele Giuntella, il fondo del Generale Sinopoli,il fondo Paride Piasenti e il fondo Anei Brescia che raccoglie documenti, testimonianze e corrispondenza che riguardano la vita della sezione, riordinata per anno di produzione: circolari, atti sezionali, discorsi commemorativi,dal 1974 al 2000, il fondo Collana editoriale Per non Dimenticare e il fondo Monchieri.

Federazione Provinciale di  Brescia
In  Brescia  è anche attiva, in via Rotonda Montiglio 11, la Federazione Provinciale ANEI Brescia che riunisce le sezioni presenti nei vari paesi della Provincia.-

Vicina alle sezioni per consigliare, organizzare, superare incomprensioni, la Federazione ha come finalità nel rispetto dello Statuto, l’esigenza di mantenere saldi fra i soci, i vincoli di solidarietà umana e nazionale, affermatisi nei campi di concentramento,al fine di diffondere il messaggio di cui si fa carico: ”Mai più reticolati nel mondo”.

La Federazione Provinciale bresciana è stata fondata  nel 1970 dal rag. Gebbia, segretario rag. Bini, che la guidò fino al 1986, successivamente ebbe come Presidenti:
Battista Barbieri dal 1986 al 1994
Italo Preseglio dal 22 Novembre 1994 all’Aprile 1998
Antonio Mucci dal 16 Maggio 1998 al 15 gennaio 20
Francesco Bertasi dal marzo 2003 al 10 gennaio 2004
Dario Rusconi  dall’ aprile 2004 ad oggi
Presidente onorario Carlo Rocca dal 2010 fino al 2016

Attualmente è presidente onorario il Cav. Battista Sisti
Dal 1986 fino al giugno 2009 ha ricoperto ininterrottamente la carica di Segretario Provinciale il comm. Remo Capacchietti scomparso il 13 luglio del 2009 anno.

Lo ha sostituito il signor Giuseppe Bono.

 

Sezione ANEI di Brescia Lino Monchieri e Remo Capacchietti

Remo Capacchietti, si è spento nella propria abitazione,in Brescia, lunedì 13 luglio 2009. Il suo nome  è inscindibilmente legato al ricordo di trent’anni di attività e di presenza della Federazione Anei nella città di Brescia e in Provincia, dei traguardi raggiunti, delle difficoltà incontrate e superate per dar vita agli ideali statutari dell’Associazione.

Dopo i lunghi decenni di colpevole silenzio delle Istituzioni che hanno accompagnato il ritorno dai lager di migliaia di soldati bresciani, la realtà politica, a partire dagli anni ottanta, è sensibilmente cambiata anche grazie all’azione capillare ed appassionata di tanti testimoni ANEI, coordinati da una Federazione Provinciale che ha avuto nello scrittore Lino Monchieri e in Remo Capacchietti, due straordinari punti di riferimento.

L’importanza dell’attività letteraria di Lino Monchieri e la sua fama riconosciuta a livello europeo costituiscono per l’ANEI bresciana un patrimonio straordinario e non sostituibile, così come è difficilmente eguagliabile l’eredità dell’ex IMI n°31098 fatta di lavoro appassionato per la Federazione che si è tradotto in centinaia di iniziative dalla creazione della cappella dell’Internato e del deportato in S. Maria Assunta in Chiesanuova (Brescia) alla costruzioni di tanti monumenti Anei, all’organizzazione della vita della Federazione bresciana per trent’anni, da ultimo alla costituzione del Centro Studi.
Remo non era un intellettuale anche se amava la cultura e aveva una particolare sensibilità per le arti figurative, era, come si definiva “un uomo del fare”, non sopportava i tempi morti, gli inutili rimandi nell’eseguire quanto era necessario realizzare. Abituato a dirigere, ma prima di tutto rigoroso con se stesso, perspicace nell’intuire e nel prevedere le necessità, ha utilizzato queste abilità per l’Associazione che, sotto la sua guida, ha raggiunto numerosi obiettivi.
L’esperienza della prigionia nei lager tedeschi accettata come scelta morale nella giovinezza ha segnato, come per molti reduci, appartenenti alla Associazione non solo una parte della sua esistenza, ma ne ha condizionato profondamente l’intera vita sotto il profilo delle scelte morali e di una convinta partecipazione alla costruzione di una Patria diversa, e della sua città, distrutta dalla guerra.
Remo partecipò nell’immediato dopoguerra in modo intenso alla ricostruzione di Brescia, città che mancava dell’essenziale, dal lavoro, alle abitazioni, al cibo, con la ricerca concreta di soluzione ai mille problemi di immediata sopravvivenza di quanti si rivolgeva a lui, nella parrocchia dei frati cappuccini di via Milano, e non solo.

Con queste capacità,creatività ed entusiasmo entrò nell’Associazione Nazionale ex internati contribuendo a diffondere gli ideali di pace e di solidarietà dell’Associazione nelle scuole e nella società civile.
Da allora il suo impegno costante fu quello di testimoniare, presso i giovani, la motivazione di una scelta di libertà, di chiedere loro di amare la propria Patria, di essere partecipi della vita sociale e politica delle propria città, di essere generosi, non opportunisti.

In istituiti con problematiche educative complesse, a ragazzi apparentemente disinteressati, parlava con una straordinaria semplicità di temi desueti, di amor di patria, di impegno civile, di solidarietà e poiché le sue non erano parole di vuota retorica, ma di autentica trasmissione di ideali, i giovani le accoglievano, così come accettavano di buon grado le bandiere che offriva agli istituti che ne erano privi.
Ultimata la sua testimonianza i giovani lo circondavano, parlavano con lui, che li invitava a visitare la nostra Cappella dell’internato e del deportato in S. Maria Assunta in Chiesanuova per far memoria di un passato che non deve mai più ritornare. Una memoria che vivrà nell’Associazione bresciana e sarà attualizzata nell’impegno educativo presso le nostre scuole, svolto dal Centro studi Anei. Così, il testimone sarà portato avanti e le memoria darà un nuovo valore al presente, perché ancora una volta i nostri giovani sappiano scegliere di spendere la loro vita per ideali alti.

SEZIONE ANEI Vallecamonica

Dopo anni di oblio, finalmente si torna a parlare di IMI ed ANEI in ValleCamonica. Questa straordinaria vallata bresciana, che tanto ha dato durante la Resistenza partigiana e ancora di più se pensiamo ai militari destinati alla Resistenza senz’armi dietro ai reticolati dei Lager nazisti, torna a trasmettere il valore del rifiuto al nazifascismo attuato dai nostri IMI grazie ad una nuova Sezione della Federazione Bresciana dell’ANEI.

La Sezione ANEI Vallecamonica rinasce ufficialmente il 14 Aprile 2017, e ha preso sede presso il Centro Civico di Cividate Camuno (Bs) in Via Laffranchini 30, per volontà di una decina di soci.

Tra i nuovi associati, desiderosi di trasmettere i valori di quei 600.000 “NO” ora ci sono i figli e i nipoti degli IMI valligiani, che con orgoglio non vogliono dimenticare le sofferenze dei loro congiunti, ormai quasi tutti scomparsi.

L’ANEI Vallecamonica, proseguendo il lavoro dei suoi predecessori, nei prossimi mesi si è già posta alcuni importanti obiettivi, quali:

  • eseguire una ricognizione, per ciascun Comune della Vallecamonica, volto alla ricerca degli elenchi IMI (Internati Militari Italiani) eventualmente presenti negli Archivi Comunali e/o presso le Associazioni d’Arma;
  • ricostruire, per ciascun Comune, gli elenchi degli IMI rientrati al termine del 2° Conflitto Mondiale;
  • ricostruire, per ciascun Comune, gli elenchi degli IMI deceduti in prigionia;
  • ricostruire, per ciascun Comune, gli elenchi degli ex-IMI eventualmente ancora in vita;
  • costituire l’Albo degli IMI di ValleCamonica
  • costituire l’Albo delle Medaglie d’Onore (secondo quanto previsto dai commi 1271 – 1276, art. 1, legge n° 296 del 27 dicembre 2006) per gli IMI di Vallecamonica nonché promuovere e seguire le pratiche per la concessione delle Medaglie d’Onore per gli aventi diritto (o loro eredi) che non l’avessero ancora ricevuta;
  • predisporre materiale per interventi didattici nelle scuole, anche (ma non solo) in occasione della Giornata della Memoria.

Tra i primi significativi risultati che si stanno conseguendo, l’Albo degli IMI di Vallecamonica sta per essere faticosamente ricostruito e, ad oggi, consta di 276 nomi.