Eventi

Brescia, 2 giugno 2021

Si è svolta oggi, in occasione del 75° anniversario di proclamazione della Repubblica, all’interno del cortile del Palazzo Broletto prospiciente il Palazzo del Governo, la cerimonia della consegna delle Medaglie d’Onore ai familiari degli Internati Militari nei lager nazisti alla presenza di Sua Eccellenza il Prefetto di Brescia.

 

Roma, 19 aprile 2021

Orlando Materassi: due anni di presidenza

Lettera del Presidente Nazionale

 

 

Il nostro Presidente nazionale onorario è scomparso il

24 gennaio 2021

Ricordo di Raffaele Arcella

 

 

Gianico, 19 marzo 2020

E’ venuto a mancare Carlo Elio Simoncini, Presidente della Sezione ANEI di Valle Camonica fin dalla sua ricostituzione nel 2017. Questa micidiale epidemia ha causato una prima grande perdita per l’ANEI tutta e per tutti quelli che hanno avuto modo di apprezzare il suo instancabile impegno, come figlio di un ex internato, nel ricostruire e valorizzare la memoria degli internati della Valle Camonica.

Comunicati del sito ANEI nazionale

 

 

Brescia, 18 gennaio 2020

Chiesa di S. Giorgio
Brescia, via Gasparo da Salò 18
sabato 18 gennaio, ore 10,30

presentazione del libro
Maria Piras
Una scelta di libertà
La provincia di Brescia – vol. II
BIOGRAFIE E TESTIMONIANZE
di INTERNATI MILITARI
1943-1945

 

programma:

• apertura e saluti a cura di Marco Fenaroli, Assessore Comune di Brescia;
• introduzione di Orlando Materassi, Presidente Nazionale ANEI;
intervento musicale del maestro Giulio Tampalini;
• intervento del Prof. Rolando Anni, Università Cattolica di Brescia;
• Maria Piras. Dare un volto ad un nome: ricerca, memoria, educazione civica;
intervento musicale del maestro Giulio Tampalini;
• presentazioni del contributo al volume, nel progetto “Echi di Memoria – Impronte di Deportati Ghedesi” della scuola secondaria di primo grado, classi III/I,III/A,II/I.
Lettura espressiva da parte degli studenti in progetto.
Docenti di riferimento Stefania Chiara e Chiara Gallizioli;
“dona nobis pacem”, di anonimo: canto dell’alunno Filippo Ferrara;
• contributo al volume, nel progetto di Calvisano “Il Percorso della Memoria”, svolto da tre classi di quarta della scuola primaria, e presentato in breve sintesi nell’intervento degli alunni in progetto. Insegnante di riferimento Lidia Tonelli;
intervento musicale del maestro Giulio Tampalini;
• conclusione ore 12 e incontro dell’autrice del libro con gli intervenuti

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Nave, 9 Giugno 2019

Celebrazione in memoria del Colonnello Wilson Georges ucciso a Nave dai Nazifascisti nel 1944. L’Anei Federazione di Brescia su invito dell’ Associazione Culturale Museo Parco Delle Rimembranze ha partecipato con il Presidente prof.ssa Maria Piras e con il labaro recato dal socio Consigliere Provinciale Roberto Ferrari.

Brescia,  5 giugno

204°Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri celebrato presso la caserma di Piazza Tebaldo Brusati,n°9. Ha partecipato, su invito, la presidente e il labaro dell’associazione.

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Brescia, 28 maggio

nel 44° anniversario della strage di Piazza della Loggia avvenuta a Brescia il 28 maggio 1974,  l’Anei ha partecipato alla commemorazione con una delegazione di soci e con il labaro. Ha deposto, nel luogo della strage, un mazzo di fiori.

 

 

 

Si è svolta sabato 24 febbraio 2018, nella bellissima cornice della Chiesa barocca di S.Giorgio, sita nel centro storico di Brescia, a pochi passi da Piazza Loggia, la presentazione dell’ultimo libro scritto dalla Presidente della FEDERAZIONE ANEI dI BRESCIA professoressa Maria Piras:

Una scelta di libertà

Biografie e Testimonianze di Internati militari morti nei Lager nazisti

Brescia 1943 -1945

Definito dal gionalista bresciano Nicola Rocchi “un’operazione di profonda pietas civile che ha prodotto pagine da leggere con mente aperta alla conoscenza e alle emozioni, straordinariamente evocate dalla chitarra del maesro Giulio Tampalini che ha accompagnato la lettura di passi del testo,il volume ha incontrato un particolare interesse nel centinaio di persone presenti, sottolineato dalla presenza dell’IMI bresciano Battista Sisti classe 1924.

 Una scelta di libertà rende anzitutto merito all’opzione di valore compiuta da 613.000 militari e fa chiarezza, come esito di una ricerca pluriennale  sui numeri dei militari di Brescia città morti/assassinati nei lager nazisti.

Il libro  ha la sua origine in un elenco di 564 nomi di Internati militari di Brescia e Provincia, morti nei lager nazisti,inserito nella rivista Non dimenticare, numero unico curato dallo scrittore bresciano Lino Monchieri per l’inaugurazione, nell’aprile 1978, del monumento ANEI di Brescia.

L’origine dell’elenco di 500 caduti della provincia e di 64 nella città si deve al contributo congiunto dell’Anei e dell’istituto storico della Resistenza bresciana. A questo numero, in difetto, si sono aggiunti sul finire del secolo scorso nuovi nomi appartenenti soprattutto alla Provincia bresciana presenti nell’Archivio storico della Resistenza bresciana e dell’età contemporanea dell’Università Cattolica, in cui era confluito l’Istituto Storico della Resistenza bresciana,

Da questi dati importanti, ma parziali e incompleti ha preso l’avvio nel 2015 la ricerca voluta dall’ANEI di Brescia, con il duplice obiettivo del recupero dati per definire la cifra,con buona approssimazione completa, degli IMI della città morti nei lager e  per rendere l’esito trovato fruibile ed interessante anche per i non addetti ai lavori. Punto di partenza un’ulteriore verifica di ogni dato già conosciuto, condotta in una decina di siti tutti adeguatamente indicati presso l’Anagrafe storica di Brescia.

La ricchezza delle fonti consultate, segnalate in ciascuna biografia,  ha permesso non solo di ampliare in modo significativo il numero dei militari di Brescia caduti, da 64 a 129, ma anche di poterne tracciare una biografia adeguatamente sicura nei dati anagrafici, nei luoghi di internamento e nelle cause di morte. Naturalmente, non nei casi molto frequenti dei dispersi, il cui nome è tuttavia e, a giusta ragione, prezioso, come importante è stato il lungo lavoro di ricerca speso anche solo per rintracciare, se non il nome del Lager, almeno quello del distretto militare in cui l’IMI era deceduto. Affidando al lettore la memoria che, per ogni distretto militare in cui era diviso il territorio del terzo Reich (Grosse Deutschland), erano presenti centinaia di sottolager, in cui gli IMI vivevano il loro tragico internamento.

Profondamente diverse, le biografie raccontano un’unica grande tragedia: l’arruolamento, la guerra e la prigionia come scelta morale. Le date, i luoghi, i Lager tedeschi, austriaci, polacchi, russi, jugoslavi e greci scandiscono i momenti di vita e di morte, nel rinnovarsi in ogni biografia,in ogni pagina di un dramma vissuto in prigionia e nelle famiglie che, per lunghi mesi, sovente lungo tutto il percorso dell’internamento sono state prive di notizie.

Un ulteriore approfondimento del libro è costituito, nella seconda parte, dalla presentazione di 115 testimonianze su IMI di Brescia città morti nei lager, rilasciate dai reduci di ritorno dai campi di concentramento tedeschi, al personale che li accoglieva, presso il punto ristoro “Siberia” della stazione ferroviaria di Bolzano, fra il giugno 1945 e il luglio1947. Brevemente, attraverso i documenti, si delinea la storia dell’Ufficio Informazioni del Centro Assistenza Rimpatriati di Bolzano, storia di donne e uomini ,soprattutto di donne che, per due anni di giorno e di notte, con ogni tempo, accolsero migliaia di ex prigionieri al passaggio delle tradotte e delle autocolonne, li soccorsero materialmente, ma soprattutto raccolsero, trascrivendole,le notizie di chi non era ancor riuscito a tornare, le testimonianze relative a chi non sarebbe mai più ritornato e ai degenti nei vari ospedali.

Le notizie, archiviate, costituiscono attualmente il Fondo Elenchi Internati Militari Italiani, Commissariato del Governo per la Provincia di Bolzano, presso l’Archivio di Stato di Bolzano. Il lavoro svolto su queste testimonianze ha rilevato interessanti riscontri con le biografie, permettendo il confronto fra 22 nominativi presenti nella prima e nella seconda parte della ricerca e la ricostruzione di quattro nuove biografie.

Un altro dato importante è il possibile riscontro di ulteriori 69 IMI di Brescia morti nei Lager, presenti nelle testimonianze che porterebbero la cifra dei deceduti da 131 (129 escludendo due IMI ritornati a casa e non segnalati nei documenti ufficiali) a 198. E se nella sola città un accurato lavoro di confronto dati porta la cifra base ad andar oltre il raddoppio, e questo sta avvenendo nella maggior parte di 92 Comuni della Provincia (poco meno della metà del totale) già analizzati dal gruppo di ricerca della Federazione ANEI di Brescia, ritengo che, su basi concrete,si possa considerare superabile,  la cifra di 1500, come indicavano gli IMI bresciani del primo Direttivo provinciale dell’Associazione.

In questo caso anche i numeri concorrono a dare valore alla grande prova di quegli anni cruciali della storia d’Italia e la ricerca, come punto di arrivo e al tempo stesso di partenza per ulteriori conferme,ne sottolinea l’importanza.

Una breve storia dell’Internamento militare italiano introduce il lavoro. E’ fatta su autori e testi di particolare rilievo storico, come indicato nelle note bibliografiche, ad uso di chi, ancor oggi, non conosce minimamente questa parte importante della Resistenza italiana, soprattutto per rendere meglio comprensibili, a possibili giovani lettori, le biografie e le testimonianze che seguono.

I dati di macrostoria sono integrati e integrano la narrazione delle vicende accadute a 200 cittadini di Brescia perché alla loro morte sia dato il giusto riconoscimento e il significato di una scelta di valore.

 

Desenzano del Garda Viaggio della memoria 2017

C'è viaggio e viaggio e quello a cui abbiamo

partecipato lascia davvero un segno indelebile

 quasi scolpito nell'anima per sempre

(gruppo di lavoro dell’Istituto Alberghiero)

Dal 23 al 25 Novembre 2017 si è svolto, come è tradizione da 18 anni il Viaggio della Memoria patrocinato e supportato economicamente da Desenzano del Garda, Comune capofila con i Comuni di Bedizzole, Calcinato, Carpenedolo, Castelgoffredo, Manerba, Padenghe, Polpenazze, Sirmione.

Meta per il corrente anno il Lager di Dachau (Monaco), di Mauthausen (Linz), il Castello di Hartheim (Linz) e la Foiba di Basovizza (Trieste) monumento di interesse nazionale (D.P.R. 1992).Tre diverse realizzazioni dello sterminio operato dai nazisti sui deboli, su minoranze sgradite e sui “diversi”: oppositori politici, ebrei, disabili, testimoni di Geova, omosessuali, Sinti, Rom.

Hanno partecipato al viaggio 39 studenti del liceo “Bagatta”, dell’ITC “Bazoli-Polo”, e dell’IPSEOA ”De’Medici” di Desenzano del Garda accompagnati dai docenti: prof. Concetta Grosso dell’IPSEOA ”De’Medici”, prof. Antonella Covelli dell’ITC del “Bazoli-Polo” e dal prof. Vincenzo Petralia, del liceo “Bagatta”:

Maria Piras, del Centro studi e ricerche storiche dell’A.N.E.I. – Federazione di Brescia, ha progettato e coordinato il viaggio al quale hanno partecipato come soci ANEI: Roberto Ferrari, presidente della sezione ANEI di Cellatica; Mauro Bert, del direttivo della Federazione Bresciana; la socia Francesca De Lucia e la segretaria della Federazione Giovanna Poli.

In breve gli obiettivi di riferimento, realizzati nello svolgimento del viaggio sono stati:

1-Visitare per conoscere:

a- il lager di Dachau (1933-1945) dove ebbe origine l’universo concentrazionario nazista, non solo modello di ispirazione di altri campi, ma per le SS banco di prova per ogni tipo di violenza,

b-il castello di Hartheim luogo nel quale si realizzò gran parte dell’Olocausto psichiatrico (in sigla Aktion T4) dal 1939 all’agosto del 1941 e dal 1941 in poi l’Aktion14f13 con l’eliminazione dei deportati di Mauthausen/Dachau non più in grado di lavorare o minorati psichici e fisici.

c- il lager di Mauthausen (1938- 8 maggio 1945), nel quale transitarono dai 230.000 ai 260.000 deportati con forte presenza di nostri connazionali, 8000 circa, di cui 5750 morti, numerosi i bresciani. In totale i morti per fame, per lavoro esaustivo, per uccisioni efferate, per malattia furono 130.666.

d- la Foiba di Basovizza esperienza importante, memoria viva dei nostri silenzi colpevoli.

2-visitare per utilizzare i dati di conoscenza come strumenti di partecipazione attiva alla costruzione del bene comune, fondando il proprio agire sul principio di responsabilità a livello individuale e sociale.

Due i momenti particolari del viaggio: la cerimonia svolta a Mauthausen al monumento dedicato ai caduti italiani, dove il nome dei nostri bresciani  e gli interventi dei i alcuni partecipanti hanno reso  percepibile l’importanza dell’aver consentito a questi giovani l’essere presenti.

-Altrettanto importanti, belli e significativi gli interventi a Basovizza dove il senso del viaggio è diventato elemento di impegno per essere cittadini di un paese che ha bisogno dell’apporto fattivo di ciascuno.